lunedì 25 dicembre 2017

sabato 2 dicembre 2017

dicembre molfettese


il proverbio del mese recita:
"Se piove per S. Bibiana, piove per 40 giorni e una settimana"

Dicembre senza dubbio ci riconduce a tutto ciò che concerne il Natale, mese ricco di tradizioni.
A Molfetta come in tutto il mondo cattolico si celebra la nascita di Cristo, ma fin dall'inizio di Dicembre le tradizioni entrano nel vivo, basti pensare al 6 dicembre, S.Nicola che da secoli ormai omaggia i bambini buoni, con dolciumi e regali di ogni tipo, oppure alla Santa Allegrezza.

6 dicembre San Nicola di Bari


La festa più bella che ogni bambino (e non solo) aspetta.
La tradizione popolare vuole che in questa notte, tra il 5 e il 6 dicembre, arrivi San Nicola a portare ai bimbi buoni il piatto ricco di dolciumi e i giocattoli che tanto hanno desiderato. La tradizione vuole anche che per i bimbi meno bravi San Nicola porti cenere e carbone, ma il Santo tanto amato non è stato mai così cattivo....

il proverbio che ricorda la ricorrenza recita:
Sènd'à Necoèle porte bòen'e nòev e bòen'e sorte
( San Nicola porta buona nuova e buona sorte)

La poesia che mi piace ricordare è:

" Sènda Necòele vè pe mère
  vè vestut'a mèrènere
  vè cu libre e cu bastòne
  vè cu sacche e ne uegnòne.
  E' nu vecchie Menzignòere
  vè de notte a nisciun'or:
 mètte dulce e chembitte,
 mètte fiche e cecchelate,
 ind'o scarpe preparate"

La poesia scritta dal Prof. Vincenzo Valente dice nella scarpa, in quanto in tempi antichi
i bimbi ponevano una scarpa vicino al camino, per poi trovarla piena di dolci al mattino.

Il Santo, Vescovo di Mira e patrono della RUSSIA, è amato da secoli da tutti i molfettesi.


8 dicembre 
L'Immacolata Concezione

La ricorrenza è preceduta dalla novena nella Chiesa di San Bernardino, dove è venerata la statua della Madonna.
Il Simulacro viene portato in Processione per le vie cittadine ogni anno.



Un proverbio molfettese recita così:
"Alla Mècolate trènd'a carrine òene ammètrate"
( per l'Immacolata, trenta carlini sono maturati) a ricordo del pagamento della pigione della casa.

mi piace ricordare la Confraternita dell'Immacolata nella Settimana Santa, quando nel Sabato Santo porta a spalla l'Immagine della "Maddalena".



10 dicembre
Beata Vergine di Loreto

La Beata Vergine di Loreto è venerata a Molfetta nella Chiesa di Santa Teresa, la statua è in cartapesta e l'autore risulta essere Salvatore Bruno, di Bari.



Preghiera a Maria, Vergine Lauretana

Preghiera a Maria, Vergine Lauretana
O Maria Vergine Lauretana,
il mondo ha nostalgia di te!
La tua piccola "casa" è memoria eloquente
di valori perduti ma ancora sognati:
le povere pietre silenziosamente parlano
e gridano che è Dio la vera ricchezza;
la semplicità insegna e dolcemente ricorda
che l'umiltà è la terra della vera grandezza.

O Maria, Vergine Lauretana:
il silenzio della tua "casa"
custodisce un sì che ci appartiene
e al quale noi tutti apparteniamo:
è il sì che ha interrotto
la catena dei nostri "no";
è il sì che è diventato Corpo del Figlio di Dio,
Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre.

O Maria, Vergine Lauretana:
mentre passano i secoli ed i millenni,
noi ci appoggiamo al tuo Cuore di Madre
per intonare nel nostro povero cuore
la melodia del tuo sì,
che ci riempie di Eterno
e ci rende pellegrini felici
verso la "Santa Casa" dei figli di Dio.
Amen.
nella settimana Santa la Confraternita della Beata Vergine di Loreto partecipa nella Processione del Sabato Santo portando a spalla l'immagine di "Maria Salomè"



13 dicembre
Santa Lucia



La tradizione vuole che si preparino dei tarallucci  cosparsi di zucchero a velo, detti 
"gli occhi di Santa Lucia"

da oggi e per dieci giorni  viene eseguito per le strade di Molfetta il canto natalizio della Santa Allegrezza:

La Santa Allegrezza

Cantar io voglio la Santa Allegrezza di Dio bellezza a maggior
dignità

s'è incarnato in la Vergine Pia lasciando a Maria la
Verginità.

Con amor tanto quando lo volle lo Spirito Santo

Quando gravida fosti o Regina il cielo divino facesti stupir

quando l'intese Giuseppe devoto cercava un loco per partorir.

Con umil gergo, e con Maria cercava l'albergo

Che certa gente l'avesse condotta in luogo illustre fu
fallimento

Non vi furon palazzi ne sale ma in misera stalla fuor di
Betlem.

la fè l'entrata la famiglia così addolorata.

San Giuseppe Patriarca sovrano stese la mano per coglier del
fien,

ed ei non visto, con mano pia fè il letto a Maria
seren,

dove depose la bellezza di tutte le rose.

Quando Maria in presepio stava fra due animali la si trovava

e l'asinello che era perfetto s'inchinava a quel bel
pargoletto

e quel gran bove col suo fiato gli dava calore.

Al suonar della mazzenotte....... s'apriron le porte dell'alto del
ciel

e col favor dello Spirito Santo con suoni e canti partorì sul
fien

nacque il bambino il Re del cielo Sovrano e Divino.

Allor discesa dal cielo in terra la musica bella si fe sentire

con organi e gran sinfonia la profezia si sentiva dir

Gloria ed onore è nato il Messia il Dio Redentore.

Chi non ha visto la luna e le stelle si lucide e belle che il ciel
lumino?

E i pastori che in campagna stavan  accorti dal parto ognun
s'allegro

dicevan tutti Cristo è nato per nostra salute.

Un pastorino con un agnellino lo porge al Bambino con gran
devozione

e i compagni che furono arrivati dicevan beati quest'orazione:

Con forme tali Stanotte è nato fra due animali.

Una stella dal ciel più lucente Tre magi d'Oriente si manda a
chiamar,

Subitamente montarono in sella, e presso una stella san ben
camminar,

Son tre corone Che al Bambino portavano doni.

Arrivati di Erode al palazzo, con tutto quollazzo si voller
posar

ma per la stella che allor disparve da quelle parti non voller
passar,

perchè Erode era un Re falso un Re traditore.

Si partrono i tre potenti pensoso e in silenzio ognun camminò,

E con un corso reale perfetto, giunti a Betlemme ognun si
fermò

con voglie buone cavalcarono le tre corone.

Arrivati Gaspar, Baldassarre, Melchior fer l'etrata ognun si
prostrò

Chi d'incenso, di mirra, chi d'oro al bambino lasciarono un
dono.

Per salvazione Dio lor dette la benedizione.

Abbiamo inteso da molte persone che al vecchio Simeone l'andò ad
offrir

subitamente in braccio sel vide predisse a Maria che avea da
partir Tormento atroce e

dalla fine morire in croce.

Volle Iddio venire al mondo con feste, giocando

e con allegriama alla fine fu trafitto in croce avanti a Maria con
pena atroce.

Per redenzione dell'umana generazione.

Ue la Patròene ue
la Patròene iess'u chènistre de re còese bòene..

Ue la Patròene ue la Patròene iess'u chènistre de re cèese
bòene....



La Santa Allegrezza è sempre suggestiva e tocca i cuori dei
molfettesi quando viene ascoltata, nella sua meravigliosa semplicità.




altro canto natalizio molfettese che felicemente ricordo è :

Nònne Nònne


Nònne nònne nònne à partorite la Medonne

à fatt nu belle Bambine bièngh e russe e riccioline,

"Care o'mè, demme re pene"

"Care figghie, ne ne stè, e va viteind'alla sportèdde

n'ava sta nù stuzzarèdde"

La Medonne scì a vedè, Gesù Criste s'angenecchiò;

e mò passe la dottrina e 'nge'mbarimme l'Ave Marìe,

ca ci nùie nen la 'mbarrimme

a Paravise nen ge scimme

o Paravise re cose belle, ci r'accatte e ci re venne

E r'accatte la palemmèdde è vit'è vite cè porte 'mmène.

E porte u garòfele, e n'giù porte a Gesù Criste.

Gesù Criste u aderò tutt'u munne se salvò;

se salvò grenne grenne,

Criste è mùerte a trèndatrè ènne.

trèndatrè ènne 'n su la croesce

Criste è muerte, Criste in croesce

a mblì mblò, mo passe Sènde Necòele

Lusce appecciate e chènnèle stetate.

U liette è chine de spine addò repos Gesù Bambine,

u liette è chine de ròses addò repos' la Medonne.



15 Dicembre
Novena del Santo Natale

In tutte le chiese molfettesi inizia la Novena che ci porterà al Santo Natale.
Tradizionalmente si preparano i presepi anche nelle Chiese.



spiega Wikipedia:
"il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni medievali.
Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppiamangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Un'altra ipotesi fa nascere il termine dapraesepire cioè recingere. Nel latino tardo delle prime vulgate evangeliche viene chiamato cripia, che divenne poi krippe in tedesco, cribin inglese, krubba in svedese e crèche in francese. Una curiosità: il presepe è chiamato così solo in Italia ed in Ungheria perché la parola vi arrivò via Napoli nel XIV secolo quando un discendente Angiò divenne re di quelle regioni.
Le prime fonti del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e Luca, cosiddetti dell'infanzia, che riportano la nascita di Gesùavvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali a Re Davide.
Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via."


La Tradizione racconta che da oggi le famiglie e gli amici  si riuniscono per giocare a Tombola o al mercante in fiera e a tutti quei giochi che rallegrano le serate natalizie.

24 dicembre
LA VIGILIA DEL SANTO NATALE

La tradizione vuole che si passi la Vigilia in famiglia, o comunque con chi si reputi tale (tal volta si chiama fratello chi non ha nessun rapporto di parentela, ma lo si vuole ugualmente bene come se lo fosse realmente un fratello), in questa sera mistica di attesa per celebrare la nascita di Gesù, a  tavola il molfettese non può non mangiare Cime di rape, capitone e baccalà, frittelle e frutti di mare.
Nell'attesa della mezzanotte, ci si intrattiene solitamente giocando a tombola, e allo scoccare dell'ora fatidica, al più piccolo viene affidato il compito di porre Gesù bambino nella mangiatoia. La vigilia si conclude con la S. Messa.


25 dicembre
NATALE


Il giorno di Natale, è festa e la donna di casa prepara un pranzo con i fiocchi.
La tradizione vuole che si mangino orecchiette al raghù di maiale, braciuole e altre carni pregiate,  immancabilemente sono presenti sulle tavole i dolci e i liquori fatti in casa, come ad esempio tra i dolci ricordo i mostacciuoli, le cardellate, l calzengicchie, mentre tra i liquori il nocino, il limoncello e il bergamotto.


26 dicembre
Santo Stefano


Nella Chiesetta posta nel borgo dove ha sede la Confraternita di Santo Stefano si commemora il Protomartire.

Ricordo che l'Arciconfraternita di Santo Stefano nella Settimana Santa organizza la Processione del venerdì Santo portando a spalla il Cristo Morto.





31 dicembre
San Silvestro


Si sente pronunciare per le strade, tra gli amici, "Buona fine e buon inizio"



e dopo un Cenone come come tradizione vuole si saluta il nuovo anno con spari e spumante...... e che sia davvero un anno stupendo per tutti....

Un augurio di cuore per un felice Natale e un sereno 2019 da parte mia a chi segue questo piccolo blog sulle passioni e le tradizioni molfettesi. 
Sinceri Auguri
 Antonio Secolo.




* immagini a cura di Antonio Secolo, derivate da ricerca web.

giovedì 2 novembre 2017

Novembre a Molfetta

il proverbio del mese recita:

"per i Santi, manicotto e guanti"


1 novenbre
OGNISSANTI

In tempi antichi per le vie cittadine, nella tarda ora pomeridiana, era solito incontrare un confratello dal sacco nero, accompagnato da un ragazzino che scuoteva un campanello. in effetti raccoglieva le offerte per l'anima dei morti.

2 novembre
Commemorazione dei defunti


In questo giorno mesto, sin dalle prime ore del mattino il cimitero si popola di gente, che per l'occasione adorna la tomba del caro estinto con fiori freschi e lumini. Era solito in questa data organizzare un concerto di marce funebri molfettesi nei pressi del Purgatorio, o a piazza  Mazzini.



6 novembre 
San Leonardo

sapori del Natale che sta arrivando..


Per la ricorrenza si preparano "le calzauene de Sende Lènèrde" ( i calzoni di San Leonardo), fatti con pasta frolla e un ripieno di fichi, cioccolato, mandorle corteccia di mandarino tritati finemente.
Il nome di questi dolci prende origine dall'usanza di prepararli in occasione della ricorrenza della festa di San Leonardo(6 novembre), sebbene nel tempo sia diventato uso comune consumarli durante le festività natalizie.


11 novembre
San Martino di Tours


San Martino da Tours, Santo famoso per aver diviso il suo mantello con un povero mendicante.

"La leggenda narra che, una sera d’inverno, il santo incontrò lungo il suo cammino un mendicante seminudo. Senza pensarci due volte tagliò in due il suo mantello militare e ne diede una metà al poveretto. In quello stesso momento il sole cominciò a splendere come se fosse estate (estate di San Martino).Quella stessa notte, San Martino sognò  Gesù Cristo, che avvolto nel suo mantello gli sorrideva riconoscente.E sentì che diceva ai suoi angeli :“Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.Al risveglio Martino si accorse che il suo mantello era tornato integro."

La tradizione vuole che si preparino le frittelle, piatto tipico natalizio, infatti a San Martino si respira un pò di aria Natalizia. Le frittelle si preparano come dei panzerotti fritti, la tradizione vuole che siano ripiene di tonno e capperi, oppure di cipolla, o anche di ricotta e prosciutto cotto.
Il proverbio recita: 
"A Sende Mèertine, ogn'è must è vine" (a San Martino, ogni mosto è vino).





* immagini frutto di ricerca web.

lunedì 10 luglio 2017

Luglio molfettese

il proverbio recita:

per S. Anna entra l'anima nella castagna

16 luglio
Beata Vergine del Carmelo




In tempi antichi questa ricorrenza apparteneva alle
grandi feste di Molfetta.
Dopo l'ultima guerra mondiale, è venuta sempre più a decadere, tanto che si ricorda la Confraternita della Madonna del Carmine più per la partecipazione alla Processione del Sabato Santo, quando il sodalizio porta  in processione la statua della "Veronica".


La statua della Madonna del Carmine oggi è custodita presso la Chiesa di San Pietro nel centro storico, opera dello scultore Napoletano G. Verzella.
Saltuariamente viene ancora portata in Processione per le vie cittadine.



26 luglio
S. Anna

Nella Chiesa della SS. Trinità viene custodita la statua di autore ignoto.
Il simulacro viene portato in processione per le vie cittadine assieme a quello di S. Gioacchino.
S.Anna è venerata come protettrice delle donne in dolce attesa.



* foto della Madonna del Carmine procurata dopo ricerca su google.
* foto della "Veronica" a cura di Antonio Secolo.

martedì 13 giugno 2017

21 giugno, San Luigi



S. Luigi protettore dei giovani, a Molfetta è venerato nella Chiesa di San Gennaro, dove si trova la statua lignea il cui autore è F. Verzella.



Anticamente l'immagine del Santo veniva portata in Processione per le vie cittadine dall'omonima Confraternita, oggi non esiste più nulla di tutto questo, la stessa Confraternita è estinta.



* foto di proprietà del Dott. Franco Stanzione.

13 giugno, Sant'Antonio

    13 giugno
    Nella Chiesetta di Sant'Andrea nella città vecchia si venera il Santo tanto amato.

mercoledì 3 maggio 2017

Maggio molfettese

proverbio:
Sarà saggio chi si scopre poco a maggio


11 maggio
La Médonne du Tremelizze



La notte dell'11 maggio 1560, si verificò un forte terremoto nel nostro territorio, danneggiando città limitrofe come Barletta Trani e Bisceglie, ma in quell'occasione i molfettesi pregarono la Madonna dei Martiri, che esaudì le preghiere e miracolosamente Molfetta non subì danni nell'occasione. A devozione popolare le Autorità edificarono un' edicola posta in Via Madonna dei Martiri dove si legge :


IN RICORDO DEL MIRACOLO
AVVENUTO LA NOTTE DELL'11.5.1560
PER INTERCESSIONE DELLA VERGINE SS.
LA CIVICA AMMINISTRAZIONE 
CONFERMA LA FEDE DEGLI AVI
RIEDIFICA IL SACELLO
ASSECONDANDO IL VOTO POPOLARE
1957

giovedì 20 aprile 2017

La Pietà tornata di giorno

Alle ore 11:00 l'uscita della Croce
Alle ore 11:45 l'uscita del simulacro di Maria SS della Pietà

Un orario insolito per l'Arciconfraternita della Morte, un orario che ha permesso senza dubbio un affluenza di fedeli a seguito della Processione davvero importante, con tutto cio che comporta tale affluenza (ma si sprecherebbero polemiche a parlarne e allora meglio tacere). 


È stato bello vedere la Pietà accolta dalla sua Molfetta, dopo essere stata ammirata nella capitale, dal mondo intero. Nella sua città ha avuto sicuramente l'accoglienza  meritata, non c'è stato mai un momento della Processione, senza fedeli a seguito, nonostante le nove ore di cammino, davvero notevole è l'amore per queste immagini e per questo sodalizio da parte dei molfettesi.


La speranza per il futuro è che in qualsiasi orario, non vengano modificate tali tradizioni, ne la tempistica ne il tragitto di tali Processioni, cosi come sono da secoli, belle ed emozionanti, da togliere il fiato anche ai più lontani dalla fede. 
Al sodalizio "nero" va la raccomandazione di tenere alta ed intatta, come sempre, dalle ceneri alla settimana Santa, la tradizione molfettese. 



Antonio Secolo.


Festa di Maria SS del Buon Consiglio

Allego il programma completo

giovedì 23 marzo 2017

Molfetta in Aprile

il proverbio recita:
"Quando tuona in aprile è buon segno per il barile"



 . . . . I riti della Passione



Dal 31 marzo al 6 aprile
Settenario in onore di Maria SS. Addolorata


"Nella Città tornava Maria Piangente"
Nella Chiesa del Purgatorio in questi giorni alle ore 19:00 è celebrato il Settenario in onore di Maria SS. Addolorata, che verrà presto portata in Processione dall'Arciconfraternita della Morte.

7 Aprile
Processione di Maria SS. Addolorata
(presso la Chiesa del Purgatorio)



Secondo la simbologia popolare, Maria Vergine va in cerca del figlio condannato a morte per crocifissione.

Nel tardo pomeriggio, dinanzi la Chiesa del Purgatorio si assiepano i fedeli, in quanto al tramontar del sole, avrà luogo la Processione dell'Addolorata.
Alle ore 17:00, come vuole la tradizione, compare sulla soglia della Chiesa la Statua dell'Addolorata,  si diffondono quindi le note dello "Sventurato" di Valente. Con quel volto sofferente e quel dolore materno, simboleggiato dal pugnale conficcato nel petto, non sono rare le scene di commozione da parte del popolo che assiste al passaggio del Simulacro.
Dopo aver attraversato le vie cittadine, per nove ore di Processione, i confratelli della "Morte" rientrano il Simulacro di Maria SS Addolorata, la banda esegue lo "Stabat Mater" di Rossini. 
La prima Processione si è conclusa. Siamo alle porte della Settimana Santa.



13 Aprile
Giovedì Santo
In serata è usanza far visita " ai sepolcri" nelle Chiese.
Il risveglio alla vita è simboleggiato dall'Eucarestia esposta.
Le chiese più visitate in questo giorno sono però quella del Purgatorio e quella di Santo Stefano, dove sono esposte le statue che prenderanno parte alle Processioni della Settimana Santa.















14 Aprile
Venerdì Santo

Si effettua la Processione dei "Cinque Misteri". (Presso la Chiesa di Santo Stefano)


Le statue sono  appartenenti all'Arciconfraternita si Santo Stefano, sono di scuola veneziana e risalenti all'incirca al 1525, l' autore dovrebbe essere G.Fielle, eccetto quella di Cristo nell'orto, rifatta nel 1859 dallo scultore Napoletano G. La Rocca.
Alle ore 03:30 ha inizio la Processione, la prima statua portata al culto dei fedeli è quella di Cristo nell'orto, poi quella di Cristo Flagellato, Hecce Homo, Gesù al Calvario e infine Cristo morto.
All'uscita del simulacro del Cristo morto, la banda suona "U Conzasiegge" di Valente. Il pathos del momento è indescrivibile, i fedeli al passaggio della Processione meditano, pregano.
La ritirata avviene alle ore 12.00 il Cristo varca nuovamente la soglia della Chiesa di Santo Stefano, sotto le note del "Palmieri".



15 Aprile
Sabato Santo

Si effettua la Processione "della Pietà".
(Presso la Chiesa del Purgatorio)

L'atmosfera di devozione e meditazione continua anche il Sabato Santo, per la Processione della Pietà, molto cara e sentita come le altre.
Le statue appartengono all'Arciconfraternita della Morte, sono in cartapesta il cui autore è il maestro Giulio Cozzoli, eccetto il volto della Pietà risalente al 1700, di autore ignoto.
Alle ore 12.15 ha inizio la Processione e vengono portate al culto dei fedeli le statue nel seguente ordine:
San Pietro, la Veronica, Maria di Cleofe, Maria Salomè,  Maria Maddalena, San Giovanni evangelista ed infine la Pietà.
Alle ore 13:00 mentre in Chiesa termina la recita del "Vexilla" appare sul sagrato "la Pietà" accompagnata dalle note del "Dolor" di Saverio Calò.
Il Simulacro della Pietà portato a spalla dai confratelli dal sacco nero, ha come simbologia la Madonna che mostra ai fedeli cosa è successo a suo figlio Gesù, portato in grembo esanime, la commozione è generale.
In serata alle 21:00 circa la Processione volge al termine, la Pietà rientra in Chiesa sotto le note dello "Stabat Mater" di Rossini, il raccoglimento si fa silenzio sempre più profondo, tutto è compiuto, i riti dalla Quaresima alla settimana Santa sono ora terminati.








giovedì 2 marzo 2017

Marzo a Molfetta

Marzo mese quaresimale.

il detto recita:
Per San Benedetto la rondine torna sul tetto

19 Marzo:
San Giuseppe






Oggi è il giorno del Padre putativo di Gesù, infatti è anche la festa del Papà, in passato per l'occasione si accendevano dei falò per le strade. Inoltre si festeggia la ricorrenza mangiando le "zeppole" di San Giuseppe.


appuntamenti salienti:

I VENERDI' DI QUARESIMA
Il periodo quaresimale è contraddistinto da una serie di funzioni religiose. Durante i primi quattro Venerdì di Quaresima, l’Arciconfraternita di Santo Stefano presso la propria Chiesa, espone alla venerazione dei fedeli, una alla volta, le sculture lignee dei primi quattro Misteri dolorosi. Dopo la celebrazione della Messa, la liturgia prevede un momento di raccoglimento e di meditazione intorno al Mistero esposto.

Primo Venerdì Cristo nell'orto


Secondo Venerdì Cristo flagellato (alla Colonna)




Terzo Venerdì Cristo coronato di spine (alla canna)


Quarto Venerdì Cristo al Calvario



DOMENICHE DI QUARESIMA


A cura dell'Arciconfraternita della Morte, nel pomeriggio successivo a quello del mercoledì delle ceneri, all'interno del Purgatorio, la Pietà viene esposta ai fedeli per le successive quattro domeniche di quaresima, dove sarà eseguito dopo la messa il Pio esercizio in onore della Pietà. Alla fine del Pio esercizio seguono il canto del Vexilla e la benedizione con la reliquia del Legno Santo.