giovedì 2 dicembre 2021

Dicembre a Molfetta

 Si precisa che si parla di tradizioni, chiaramente la maggior parte di esse quest'anno non saranno svolte a causa delle misure di contenimento del Covid-19. 



il proverbio del mese recita:
"Se piove per S. Bibiana, piove per 40 giorni e una settimana"
S.Bibiana 2 dicembre


Dicembre senza dubbio ci riconduce a tutto ciò che concerne il Natale, mese ricco di tradizioni.
A Molfetta come in tutto il mondo cattolico si celebra la nascita di Cristo, ma fin dall'inizio di Dicembre le tradizioni entrano nel vivo, basti pensare al 6 dicembre, S.Nicola che da secoli ormai omaggia i bambini buoni con dolciumi e regali oppure alla Santa Allegrezza.

6 dicembre San Nicola di Bari



La festa più bella che ogni bambino (e non solo) aspetta.
La tradizione popolare vuole che in questa notte, tra il 5 e il 6 dicembre, arrivi San Nicola a portare ai bimbi buoni il piatto ricco di dolciumi e i giocattoli che tanto hanno desiderato. La tradizione vuole anche che per i bimbi meno bravi San Nicola porti cenere e carbone, ma il Santo tanto amato non è stato mai così cattivo....

il proverbio che ricorda la ricorrenza recita:
Sènd'à Necoèle porte bòen'e nòev e bòen'e sorte
( San Nicola porta buona nuova e buona sorte)

La poesia che mi piace ricordare è:

" Sènda Necòele vè pe mère
  vè vestut'a mèrènere
  vè cu libre e cu bastòne
  vè cu sacche e ne uegnòne.
  E' nu vecchie Menzignòere
  vè de notte a nisciun'or:
 mètte dulce e chembitte,
 mètte fiche e cecchelate,
 ind'o scarpe preparate"

La poesia scritta dal Prof. Vincenzo Valente dice nella scarpa, in quanto in tempi antichi
i bimbi ponevano una scarpa vicino al camino, per poi trovarla piena di dolci al mattino.





Il Santo, Vescovo di Mira e patrono della RUSSIA, è amato da secoli da tutti i molfettesi.


8 dicembre 
L'Immacolata Concezione

La ricorrenza è preceduta dalla novena nella Chiesa di San Bernardino, dove è venerata la statua della Madonna.
Il Simulacro viene portato in Processione per le vie cittadine ogni anno. 
Quest'anno a causa delle norme per contrastare la diffusione del coronavirus Covid-19 non si terrà la Processione. 




 Video in ricordo dell' 8 dicembre a Molfetta. 

Un proverbio molfettese recita così:
"Alla Mècolate trènd'a carrine òene ammètrate"
( per l'Immacolata, trenta carlini sono maturati) a ricordo del pagamento della pigione della casa.

mi piace ricordare la Confraternita dell'Immacolata nella Settimana Santa, quando nel Sabato Santo porta a spalla l'Immagine della "Maddalena".



10 dicembre
Beata Vergine di Loreto

La Beata Vergine di Loreto è venerata a Molfetta nella Chiesa di Santa Teresa, la statua è in cartapesta e l'autore risulta essere Salvatore Bruno, di Bari.



Preghiera a Maria, Vergine Lauretana

Preghiera a Maria, Vergine Lauretana
O Maria Vergine Lauretana,
il mondo ha nostalgia di te!
La tua piccola "casa" è memoria eloquente
di valori perduti ma ancora sognati:
le povere pietre silenziosamente parlano
e gridano che è Dio la vera ricchezza;
la semplicità insegna e dolcemente ricorda
che l'umiltà è la terra della vera grandezza.

O Maria, Vergine Lauretana:
il silenzio della tua "casa"
custodisce un sì che ci appartiene
e al quale noi tutti apparteniamo:
è il sì che ha interrotto
la catena dei nostri "no";
è il sì che è diventato Corpo del Figlio di Dio,
Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre.

O Maria, Vergine Lauretana:
mentre passano i secoli ed i millenni,
noi ci appoggiamo al tuo Cuore di Madre
per intonare nel nostro povero cuore
la melodia del tuo sì,
che ci riempie di Eterno
e ci rende pellegrini felici
verso la "Santa Casa" dei figli di Dio.
Amen.
nella settimana Santa la Confraternita della Beata Vergine di Loreto partecipa nella Processione del Sabato Santo portando a spalla l'immagine di "Maria Salomè"



13 dicembre
Santa Lucia



La tradizione vuole che si preparino dei tarallucci  cosparsi di zucchero a velo, detti 
"gli occhi di Santa Lucia"

da oggi e per dieci giorni  viene eseguito per le strade di Molfetta il canto natalizio della Santa Allegrezza:  

La Santa Allegrezza

Cantar io voglio la Santa Allegrezza di Dio bellezza a maggior
dignità

s'è incarnato in la Vergine Pia lasciando a Maria la
Verginità.

Con amor tanto quando lo volle lo Spirito Santo

Quando gravida fosti o Regina il cielo divino facesti stupir

quando l'intese Giuseppe devoto cercava un loco per partorir.

Con umil gergo, e con Maria cercava l'albergo

Che certa gente l'avesse condotta in luogo illustre fu
fallimento

Non vi furon palazzi ne sale ma in misera stalla fuor di
Betlem.

la fè l'entrata la famiglia così addolorata.

San Giuseppe Patriarca sovrano stese la mano per coglier del
fien,

ed ei non visto, con mano pia fè il letto a Maria
seren,

dove depose la bellezza di tutte le rose.

Quando Maria in presepio stava fra due animali la si trovava

e l'asinello che era perfetto s'inchinava a quel bel
pargoletto

e quel gran bove col suo fiato gli dava calore.

Al suonar della mazzenotte....... s'apriron le porte dell'alto del
ciel

e col favor dello Spirito Santo con suoni e canti partorì sul
fien

nacque il bambino il Re del cielo Sovrano e Divino.

Allor discesa dal cielo in terra la musica bella si fe sentire

con organi e gran sinfonia la profezia si sentiva dir

Gloria ed onore è nato il Messia il Dio Redentore.

Chi non ha visto la luna e le stelle si lucide e belle che il ciel
lumino?

E i pastori che in campagna stavan  accorti dal parto ognun
s'allegro

dicevan tutti Cristo è nato per nostra salute.

Un pastorino con un agnellino lo porge al Bambino con gran
devozione

e i compagni che furono arrivati dicevan beati quest'orazione:

Con forme tali Stanotte è nato fra due animali.

Una stella dal ciel più lucente Tre magi d'Oriente si manda a
chiamar,

Subitamente montarono in sella, e presso una stella san ben
camminar,

Son tre corone Che al Bambino portavano doni.

Arrivati di Erode al palazzo, con tutto quollazzo si voller
posar

ma per la stella che allor disparve da quelle parti non voller
passar,

perchè Erode era un Re falso un Re traditore.

Si partrono i tre potenti pensoso e in silenzio ognun camminò,

E con un corso reale perfetto, giunti a Betlemme ognun si
fermò

con voglie buone cavalcarono le tre corone.

Arrivati Gaspar, Baldassarre, Melchior fer l'etrata ognun si
prostrò

Chi d'incenso, di mirra, chi d'oro al bambino lasciarono un
dono.

Per salvazione Dio lor dette la benedizione.

Abbiamo inteso da molte persone che al vecchio Simeone l'andò ad
offrir

subitamente in braccio sel vide predisse a Maria che avea da
partir Tormento atroce e

dalla fine morire in croce.

Volle Iddio venire al mondo con feste, giocando

e con allegriama alla fine fu trafitto in croce avanti a Maria con
pena atroce.

Per redenzione dell'umana generazione.

Ue la Patròene ue
la Patròene iess'u chènistre de re còese bòene..

Ue la Patròene ue la Patròene iess'u chènistre de re cèese
bòene....



La Santa Allegrezza è sempre suggestiva nella sua meravigliosa semplicità
in effetti tocca i cuori dei molfettesi quando viene ascoltata.



altro canto natalizio molfettese che felicemente ricordo è :

Nònne Nònne




Nònne nònne nònne à partorite la Medonne

à fatt nu belle Bambine bièngh e russe e riccioline,

"Care o'mè, demme re pene"

"Care figghie, ne ne stè, e va viteind'alla sportèdde

n'ava sta nù stuzzarèdde"

La Medonne scì a vedè, Gesù Criste s'angenecchiò;

e mò passe la dottrina e 'nge'mbarimme l'Ave Marìe,

ca ci nùie nen la 'mbarrimme

a Paravise nen ge scimme

o Paravise re cose belle, ci r'accatte e ci re venne

E r'accatte la palemmèdde è vit'è vite cè porte 'mmène.

E porte u garòfele, e n'giù porte a Gesù Criste.

Gesù Criste u aderò tutt'u munne se salvò;

se salvò grenne grenne,

Criste è mùerte a trèndatrè ènne.

trèndatrè ènne 'n su la croesce

Criste è muerte, Criste in croesce

a mblì mblò, mo passe Sènde Necòele

Lusce appecciate e chènnèle stetate.

U liette è chine de spine addò repos Gesù Bambine,

u liette è chine de ròses addò repos' la Medonne.





15 Dicembre
Novena del Santo Natale

In tutte le chiese molfettesi inizia la Novena che ci porterà al Santo Natale.
Tradizionalmente si preparano i presepi anche nelle Chiese.




"il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni medievali.

Le prime fonti del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e Luca, cosiddetti dell'infanzia, che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali a Re Davide.
Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via."


La Tradizione racconta che da oggi le famiglie e gli amici  si riuniscono per giocare a Tombola o al mercante in fiera o a tutti quei giochi che rallegrano le serate natalizie.

LA VIGILIA DEL SANTO NATALE

La tradizione vuole che si passi la Vigilia in famiglia, o comunque con chi si reputi tale (tal volta si chiama fratello chi non ha nessun rapporto di parentela, ma lo si vuole ugualmente bene come se lo fosse realmente), in questa sera mistica di attesa per celebrare la nascita di Gesù, a  tavola il molfettese non può non mangiare Cime di rape, capitone e baccalà, frittelle e frutti di mare.
Nell'attesa della mezzanotte le famiglie si intrattengono solitamente giocando a tombola e allo scoccare dell'ora fatidica al più piccolo viene affidato il compito di porre Gesù bambino nella mangiatoia. La vigilia si conclude con la S. Messa.


25 dicembre
NATALE




Il giorno di Natale, è festa e la donna di casa prepara un pranzo con i fiocchi.
La tradizione vuole che si mangino orecchiette al raghù di maiale, braciuole e altre carni pregiate, immancabilmente sono presenti sulle tavole i dolci e i liquori fatti in casa, come ad esempio tra i dolci ricordo i mostacciuoli, le cartellate, l calzengicchie ( di San Leonardo ), mentre tra i liquori il nocino, il limoncello e il bergamotto.


26 dicembre
Santo Stefano


Nella Chiesetta posta nel borgo dove ha sede la Confraternita di Santo Stefano si commemora il Protomartire.

Ricordo che la Confraternita di Santo Stefano nella Settimana Santa organizza la Processione del venerdì Santo portando a spalla il Cristo Morto.





31 dicembre
San Silvestro


Si sente pronunciare per le strade, tra gli amici, "Buona fine e buon inizio"



e dopo un Cenone come tradizione vuole si saluta il nuovo anno con spari e spumante...... e che sia davvero un anno stupendo per tutti....

Un augurio di cuore per un felice Natale e un sereno 2022 da parte mia a chi segue questo piccolo blog sulle passioni e le tradizioni molfettesi. 

Sinceri Auguri

 Antonio Secolo.






* immagini sia a cura di Antonio Secolo sia derivate da ricerca web.

martedì 9 novembre 2021

Novembre nella tradizione molfettese

  il proverbio del mese recita:


"per i Santi, manicotto e guanti"


1 novenbre
OGNISSANTI

In tempi antichi per le vie cittadine, nella tarda ora pomeridiana, era solito incontrare un confratello dal sacco nero accompagnato da un ragazzino che scuoteva un campanello, in effetti raccoglieva le offerte per l'anima dei morti.

2 novembre
Commemorazione dei defunti


In questo giorno mesto, sin dalle prime ore del mattino il cimitero si popola di gente, che per l'occasione adorna la tomba del caro estinto con fiori freschi e lumini. Era solito in questa data organizzare un concerto di marce funebri molfettesi nei pressi del Purgatorio o a piazza  Mazzini.

Quest’anno il concerto si terrà a cura del complesso bandistico Santa Cecilia:
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1YyRMdHhXsvJ2n9FcaZuKa9ctI2eLDycx

mi piace ricordare :

'A Livella

Ogn'anno, il due novembre, c'é l'usanza
Per i defunti andare al Cimitero
Ognuno ll'adda fà chesta crianza
Ognuno adda tené chistu penziero
Ogn'anno, puntualmente, in questo giorno
Di questa triste e mesta ricorrenza
Anch'io ci vado, e con dei fiori adorno
Il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza
St'anno m'é capitato 'navventura
Dopo di aver compiuto il triste omaggio
Madonna, si ce penzo, e che paura!
Ma po' facette un'anema e curaggio
'O fatto è chisto, statemi a sentire
S'avvicinava ll'ora d'à chiusura
Io, tomo tomo, stavo per uscire
Buttando un occhio a qualche sepoltura
"Qui dorme in pace il nobile marchese
Signore di Rovigo e di Belluno
Ardimentoso eroe di mille imprese
Morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto
Sotto 'na croce fatta 'e lampadine
Tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto
Cannele, cannelotte e sei lumine
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
Nce stava 'n 'ata tomba piccerella
Abbandunata, senza manco un fiore
Pe' segno, sulamente 'na crucella
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino"
Guardannola, che ppena me faceva
Stu muorto senza manco nu lumino
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo
Chi ha avuto tanto e chi nun ave niente
Stu povero maronna s'aspettava
Ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero
S'era ggià fatta quase mezanotte
E i'rimanette 'nchiuso priggiuniero
Muorto 'e paura... nnanze 'e cannelotte
Tutto a 'nu tratto, che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia
Penzaje: stu fatto a me mme pare strano
Stongo scetato... dormo, o è fantasia?
Ate che fantasia; era 'o Marchese
C'o' tubbo, 'a caramella e c'o' pastrano
Chill'ato apriesso a isso un brutto arnese
Tutto fetente e cu 'nascopa mmano
E chillo certamente è don Gennaro
'Omuorto puveriello' o scupatore
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro
So' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo
Quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto
S'avota e tomo, tomo, calmo, calmo
Dicette a don Gennaro: "Giovanotto!"
Da Voi vorrei saper, vile carogna
Con quale ardire e come avete osato
Di farvi seppellir, per mia vergogna
Accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va, si, rispettata,
Ma Voi perdeste il senso e la misura
La Vostra salma andava, si, inumata
Ma seppellita nella spazzatura
Ancora oltre sopportar non posso
La Vostra vicinanza puzzolente
Fa d'uopo, quindi, che cerchiate un fosso
Tra i vostri pari, tra la vostra gente
"Signor Marchese, nun è colpa mia
I'nun v'avesse fatto chistu tuorto
Mia moglie è stata a ffa' sta fesseria
I' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento
Pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
E proprio mo, obbj'...'nd'a stu mumento
Mme ne trasesse dinto a n'ata fossa"
"E cosa aspetti, oh turpe malcreato
Che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
Avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé.-piglia sta violenza
'A verità, Marché, mme so' scucciato
'E te senti; e si perdo 'a pacienza
Mme scordo ca so' muorto e so mazzate!
Ma chi te cride d'essere, nu ddio?
Ccà dinto, 'o vvuo capi, ca simmo eguale?
Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
Ognuno comme a 'na'ato é tale e quale"
"Lurido porco! Come ti permetti
Paragonarti a me ch'ebbi natali
Illustri, nobilissimi e perfetti
Da fare invidia a Principi Reali?"
"Tu qua' Natale, Pasca e Ppifania
T"o vvuo' mettere 'ncapo' int'a cervella
Ch
e staje malato ancora è fantasia?
'A morte 'o ssaje ched"e? è una livella.
'Nu rre, 'nu maggistrato, 'nu grand'ommo
Trasenno stu canciello ha fatt'o punto
C'ha perzo tutto, 'a vita e pure 'o nomme
Tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssenti, nun fa"o restivo
Suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive
Nuje simmo serie, appartenimmo à morte!"


 Antonio De Curtis
 


" l'ultima strofa la ripeto da una vita ". . . . .


A cura dell’Arciconfraternita della Morte:
OTTAVARIO DEI DEFUNTI E INCONTRO DI PREGHIERA

Da Martedì 2 a Martedì 9 Novembre presso la Chiesa del Purgatorio sarà celebrato l'Ottavario dei defunti con il seguente programma:
Ore 18.30 Rosario
Ore 19 S.Messa
Inoltre Martedì 2 Novembre alle ore 9 è in programma un incontro di preghiera presso il Cimitero della nostra città: nell’occasione, alla presenza del padre spirituale don Francesco depalo, si procederà alla benedizione dell’Ossario e alla terra dell’Arciconfraternita; congiuntamente verranno posti dei fiori sulla tomba dell’indimenticabile Giulio Cozzoli e di don Gaetano Lioy Lupis, padre spirituale dell'Arciconfraternita della Morte, dal 3 settembre 1851 al 14 novembre 1920.
Appuntamento davanti alla cappella dell’Arciconfraternita della Morte alle ore 8.45.

Si invitano tutti i confratelli, consorelle e fedeli a partecipare agli eventi in programma: momenti legati alla tradizione della nostra Arciconfraternita e al suo principale scopo con il quale è stata costituita e fondata.
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1M8AhCaMv4ms2fRmgA7efdq4FJ2tpvIHa

6 novembre 
San Leonardo

sapori del Natale che sta arrivando..


Per la ricorrenza si preparano "le calzauene de Sende Lènèrde" ( i calzoni di San Leonardo), fatti con pasta frolla e un ripieno di fichi, cioccolato, mandorle corteccia di mandarino tritati finemente.
Il nome di questi dolci prende origine dall'usanza di prepararli in occasione della ricorrenza della festa di San Leonardo (6 novembre), nel tempo è diventato uso comune consumarli durante le festività natalizie.


11 novembre
San Martino di Tours


San Martino da Tours, Santo famoso per aver diviso il suo mantello con un povero mendicante.

"La leggenda narra che, una sera d’inverno, il santo incontrò lungo il suo cammino un mendicante seminudo. Senza pensarci due volte tagliò in due il suo mantello militare e ne diede una metà al poveretto. In quello stesso momento il sole cominciò a splendere come se fosse estate (estate di San Martino).Quella stessa notte, San Martino sognò  Gesù Cristo, che avvolto nel suo mantello gli sorrideva riconoscente.E sentì che diceva ai suoi angeli :“Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.Al risveglio Martino si accorse che il suo mantello era tornato integro."



La tradizione vuole che sulla tavola siano presenti le rape e si preparino le frittelle, piatto tipico natalizio, infatti a San Martino si respira un pò di aria natalizia. La tradizione rammenta che le frittelle siano ripiene di tonno e capperi, oppure di cipolla o anche di ricotta e mortadella.
Il proverbio recita:
"A Sende Mèertine, ogn'è must è vine" (a San Martino, ogni mosto è vino).








27 novembre: 
Festa di Santa Cecilia
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1e_juOAllbIMkY7Vycc8KUyHqlj9MpP33







* immagini frutto di ricerca web. (eccetto la tradizione gastronomica e quella di Passione Molfettese)

domenica 3 ottobre 2021

La Vergine delle Vittorie

A cura di 
Massimiliano Sisto 
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1XCQR0m7WrP7cJJSycj5dtNuLfd9mWhGJ
Parliamo un po’ di…. La Madonna del Rosario venerata come Vergine delle Vittorie

Durante il Medioevo il Santuario della Madonna dei Martiri divenne un centro nevralgico per i pellegrinaggi per la Terra Santa divenendo una delle stationes ove i pellegrini pregavano prima di imbarcarsi per l’oriente.

La sua posizione protesa verso il mare e soprattutto centrale rispetto alla via della fede per la Terra Santa portarono nel tempo all’ampliamento dello Ospedale dei Crociati diviso in un corpo per foresteria e l’altro per accoglienza di sofferenti e moribondi che tornavano dalla guerra contro i mussulmani.

Proprio in questo ospizio e nella Cappellina che accoglieva l’icona bizantina della Vergine dei Martiri per volontà del Vescovo  Maiorano Maiorani, il 17 marzo del 1570 dietro autorizzazione accordatagli dal Generale dell’Ordine dei Domenicani, fra Serafino Cavallo, istituì la confraternita del Salterio cui la patrona era la Beata Vergine del Rosario con il privilegio che qualora vi si fosse istituita una comunità domenicana a  Molfetta, questo sodalizio avrebbe dovuto spostarsi in quel luogo sacro.

Per opera di Mons. Giacinto Petronio appartenente all’ordine domenicano dei Padri Predicatori, Vescovo di Molfetta, per sua volontà fece costruire quivi una chiesa e un convento dei domenicani, a proprie spese essendo discendente di una ricca e nobile famiglia napoletana.

Stante alla clausola stabilita nel privilegio del 1570 la confraternita doveva essere amministrata sotto il vincolo dei Padri Domenicani e così il 15 maggio del 1640 con autorizzazione  del Generale dell’Ordine, frà Nicolò Ridolfi, si ebbe l’autorizzazione a reistituire la confraternita nella nuova chiesa molfettese dedicata a San Domenico sotto la giurisdizione domenicana.

Il culto della Vergine del Rosario a Molfetta lo si deve soprattutto alla predicazione dei Domenicani infatti era tanto forte che il 6 marzo del 1645 divenne protettrice della Città di Molfetta. 

Ma cosa ci indica l’iconografia della immagine seicentesca recentemente restaurata? Innanzitutto che originariamente essa aveva in mano una corona, stessa corona che ritroviamo nella pala d’altare, presente nella Basilica Pontificia, commissionata dal patrizio molfettese Mario Gadaleta all’artista Damasceno nel 1574 per onorare la vittoria contro i turchi nella Battaglia di Lepanto avvenuta il 7 ottobre di tre anni prima, da qui l’appellativo di Vergine delle Vittorie.

Proprio in questa tela si vede la Vergine contornata da una corona a pallini, stessa corona presente originariamente nel simulacro, ostante in 150 grani, creati o con nocelle o con nodi, che rappresentavano i 150 salmi che durante la giornata i domenicani dovevano nelle varie ore di preghiera elevare a Dio.

Ma purtroppo, non tutti i confratelli dell’ordine erano istruiti e quindi per quelli che non sapevano leggere si diede loro la possibilità di unirsi in preghiera lodando Dio con 150 poste di Padre Nostro e Gloria al Padre, da qui l’istituzione di una preghiera litanica che poi nel settecento diventerà la corona del Rosario, specifico che essa era recitata dai frati alla presenza del popolo, mentre i frati istruiti cantavano i salmi al di là del coro.

Durante questa preghiera litanica si meditavano i misteri gloriosi, dolorosi e gaudiosi presenti nelle iconografie di tutte le pale d’altare legate al culto della Vergine del Rosario, pertanto i domenicani ebbero a Molfetta una propulsione nello sviluppo del culto alla Vergine del Rosario enorme.

Infatti la festa esterna era molto sentita e la processione si svolgeva due volte l’anno nei giorni del 5 aprile e nella prima domenica del mese di ottobre seguendo il seguente itinerario: usciva da San Domenico e andava verso la porta maggiore della città, girava per san Salvatore e passava per la Chiesa vecchia girava san Girolamo e san Lorenzo, passava per via dei Molini entrava in san Pietro quindi per via Amente infine usciva per porta Castello e per via Borgo rientrava in San Domenico. 

La confraternita mantenne il culto vivo sino a prima della prima guerra mondiale quando fu sciolta per mancanza di affiliati. Solo negli anni cinquanta è stata ricostituita come Pia Associazione di Fedeli e oggi grazie al Parroco Don Silvio Bruno la Città di Molfetta riacquista un pezzo della nostra storia locale religiosa che verrà sicuramente valorizzato anche eventualmente ripristinando la festa esterna della Vergine delle Vittorie.

mercoledì 29 settembre 2021

Ottobre molfettese

  il Proverbio del mese recita:

"Viva ottobre, mese sovrano, re del vino, re del pane"




4 ottobre

San francesco

Patrono  d'Italia
a Molfetta la solennità viene ricordata con il seguente proverbio
"A Sèn Frèngische  re fiche ind'ò chènistre"
A San Francesco i fichi nel canestro, per ricordare che è tempo di riporre i fichi secchi tra le provviste invernali.


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7 ottobre

tra le solennità e le tradizioni di ottobre vi è "LA MADONNA DEL ROSARIO"
il 7 ottobre infatti ricorre la festività, nella Chiesa di San Domenico si custodisce la statua in cartapesta della Madonna del Rosario, opera dello scultore De Vitis.















* immagini  frutto di ricerca web, motore google.

lunedì 13 settembre 2021

Settenario di Settembre

https://drive.google.com/uc?export=view&id=1QICLPRreG_08N2xJvGyBkfb6_4hE4cgJ
Settenario in onore della B.V. Addolorata 
Dal 13 al 19 settembre 
Ore 18:30 S. Rosario
Ore 19:00 S. Messa 
Presso la Chiesa del Purgatorio, sede dell’Arciconfraternita della Morte dal sacco nero. 
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1PXII2cFfGdatoGb4rgG4hME_pdvxZYM9

martedì 7 settembre 2021

8 settembre 2021

L’ennesimo in Pandemia da Covid-19 

Nel ricordo di quell’otto settembre 2019, inconsapevolmente filmato quando vi era la tanto amata normalità, quando si aveva tutto. 
E tutto consegna alla Storia.

mercoledì 1 settembre 2021

Settembre a Molfetta

Come per il periodo quaresimale e le sue bellissime tradizioni,  fortemente condizionato dalla pandemia in corso da covid-19, anche a settembre i festeggiamenti per la Compatrona Maria SS dei Martiri sono in forna ridotta e senza Processione. 

Il Programma 2021
https://drive.google.com/uc?export=view&id=17hWt6tMpfbYH7-QQaWUbbpE3NINxHyp-

domenica 1 agosto 2021

Agosto Molfettese

Il proverbio recita:
Chi dorme ad Agosto dorme a suo costo.

La tradizione principale del mese: Maria SS Assunta in cielo
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1cpJWRLmXld1tMdhwsz9SJz-KI8OAy62c
Dalla pagina facebook della Confraternita di Maria SS Assunta in cielo:
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1i7hX8V210TPgHBjr1Z-NTp0CGGGezMjg

singolare la tradizione a Molfetta è il rito che si perde nella notte dei tempi e che si tramanda di generazione in generazione, si svolge alla vigilia del 15 agosto, vengono esposti  dalle finestre e dai balconi lumini e piccole lampade votive per glorificare l’ascesa al cielo di Maria Vergine.

La congrega viene anche ricordata per la partecipazione alle Processioni della settimana Santa
Il sabato Santo portando a spalla l’immagine di San Pietro

https://drive.google.com/uc?export=view&id=1P6x93V2u9qsRIPsIFnhZh7qUGpsyugpt
Il venerdì Santo portando a spalla l’immagine del Cristo nell’Orto.https://drive.google.com/uc?export=view&id=1BVcRQDVMTJ-GGE8NWShfGd9NAoN081mn

giovedì 15 luglio 2021

La Patrona dell’Arciconfraternita della Morte

https://drive.google.com/uc?export=view&id=1ZALNAag_BRJbIDH8dDiVguoy8UmF1v9J


Festa di Santa Maria Maddalena
Il programma ufficiale dell’evento

Ecco il programma dettagliato organizzato dall’Amministrazione dell’Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero per celebrare la Festa di Santa Maria Maddalena, Patrona dell’Arciconfraternita:
Mercoledì 21 Luglio 2021 – Ore 19.30
- Conferimento Attestati ai Confratelli che compiono 50 anni di appartenenza all’Arciconfraternita;
- Maddalena: Luce da Migdal. Redding poetico e sono sulla figura di Maria Maddalena (di e con Pantaleo Annese, Francesco Tammacco e Marina Roselli);
Giovedì 22 Luglio 2021 – Ore 19.30
- Santa Messa presieduta da Sua Ecc.Rev.ma Mons. Domenico Cornacchia con la partecipazione della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Molfetta;
- Giro per le vie della città della Bassa Musica.

A tutte le celebrazioni sarà possibile partecipare nel rispetto delle normative anticovid vigenti.

*programma a cura del sodalizio dal sacco nero. 

venerdì 25 giugno 2021

Luglio a Molfetta

Il proverbio recita: 
Per Sant’Anna entra l’anima nella castagna

A cura del Comitato feste patronali di Molfetta: 





𝐒𝐨𝐥𝐞𝐧𝐧𝐢 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐨𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐚𝐝𝐨
𝑃𝑎𝑡𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑀𝑜𝑙𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐷𝑖𝑜𝑐𝑒𝑠𝑖
𝐷𝑎𝑙𝑙’1º 𝑎𝑙 4 𝑙𝑢𝑔𝑙𝑖𝑜

Celebriamo anche quest’anno, rispettando sempre le norme anti COVID, l’anniversario del trasferimento delle sacre reliquie del Patrono San Corrado dall’antico Duomo nella nuova Cattedrale, avvenuto il 10 luglio 1785.

Dal 1º al 3 luglio
Chiesa Cattedrale 
Ore 18.30
Recita del Santo Rosario. Celebrazione Eucaristica. Preghiere in onore di San Corrado.

✅𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟒 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 
𝐒𝐨𝐥𝐞𝐧𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐚𝐝𝐨
𝐎𝐫𝐞 𝟖.𝟎𝟎 
𝐅𝐫𝐚𝐠𝐨𝐫𝐨𝐬𝐚 𝐃𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐢𝐫𝐨𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐃𝐞 𝐂𝐚𝐧𝐝𝐢𝐚&𝐏𝐚𝐥𝐦𝐢𝐞𝐫𝐢
𝐆𝐢𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐌𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚 “𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐥𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚”

𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐭𝐞𝐝𝐫𝐚𝐥𝐞
𝐎𝐫𝐞 𝟖.𝟎𝟎 - 𝟏𝟎.𝟎𝟎 - 𝟏𝟐.𝟎𝟎
𝐒𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐞

𝐎𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟎𝟎
𝐂𝐞𝐥𝐞𝐛𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐄𝐮𝐜𝐚𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐕𝐞𝐬𝐜𝐨𝐯𝐨 𝐒.𝐄. 𝐑𝐞𝐯.𝐦𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐬 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐂𝐨𝐫𝐧𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚, 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐂𝐚𝐭𝐭𝐞𝐝𝐫𝐚𝐥𝐞, 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐥𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐨, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐢 𝐞 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐨𝐧𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐨.
𝐋𝐚 𝐜𝐞𝐥𝐞𝐛𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤.

16 luglio
Beata Vergine del Carmelo 




La festività in tempi lontani aveva grande rilevanza tanto che i festeggiamenti venivano celebrati con  banda, Insigne luminose e fuochi pirotecnici.  Nei tempi contemporanei la statua ( autore G. Verzella) viene portata in Processione saltuariamente. 

Programma 2021https://drive.google.com/uc?export=view&id=1BtvjZ2goFsie0w-62hWcuMAjaPP-IYTM


La Confraternita della Madonna del Carmelo viene anche ricordata per la partecipazione alla Processione del Sabato Santo quando in quel contesto porta a spalla la statua della Veronica.  




 

26 luglio S. Anna 
Nella Chiesa della SS Trinità si custodisce la statua lignea di autore ignoto. 


annualmente si svolge la Processione per le vie cittadine. (Le norme contro il propagarsi della pandemia da Covid-19 quest’anno non lo permettono). 


Immagini frutto di ricerca web. 
Motore “ecosia”